I miei viaggi.
Da piccolo ho viaggiato poco perché i miei genitori, così come i genitori di tanti miei coetanei di un piccolo paesino calabrese, non concepivano il viaggio come vacanza bensì come necessità di andare alla ricerca di qualcosa di migliore, di una vita migliore.
All’età di 13 anni ho compiuto il mio primo viaggio in quasi autonomia (senza l’occhio vigile e sorvegliante dei genitori), con alcuni amici, a Montesilvano in provincia di Pescara.
Il mio paese, Altomonte, mi era sempre stato stretto e, forse, ancora oggi lo è; contrastava con la mia voglia di conoscenza, di scoperta: contrastava così tanto che a 14 anni, pur di andar via, decisi di andare a studiare in un collegio dei Salesiani a Taranto e di frequentare così il primo anno di Liceo Scientifico. Se il mio paese mi stava stretto, il collegio lo fu ancor di più nonostante mi avesse permesso di conoscere persone di altre regioni.
I miei primi viaggi, spesso legati ad amicizie femminili, si svolsero in Italia. Successivamente iniziai a frequentare l’Europa: Francia, Spagna, Germania, Belgio, Svizzera, Slovenia, Croazia.
Questi primi viaggi ebbero certamente la profonda funzione di farmi credere nelle mie capacità, anche da un punto di vista linguistico, e di predispormi verso la conoscenza di altre culture e usanze diverse dalla mia. Ho avuto la fortuna di imbattermi in tanti sorrisi sinceri che scaturivano dall’anima delle persone incontrate e dai loro occhi, non necessariamente dalle loro labbra. Ho scoperto ancor di più l’importanza del rispetto delle persone e delle loro culture: …d’altronde solo immergendosi in prima persona in un “mondo” nuovo se ne può apprezzare le peculiarità e i tratti distintivi, spogliandosi di eventuali pregiudizi e rivestendosi di “abiti” nuovi.
Ho dormito su materassi ripieni di foglie nel bel mezzo di una foresta ascoltando i versi degli animali notturni che si aggiravano nei dintorni.
Ho avuto la fortuna (secondo molti, pazzia) di poter familiarizzare con gli squali senza alcun tipo di protezione e nel loro ambiente naturale in Sudafrica.
Sono stato trasportato in ambulanza al Pronto Soccorso, dopo essere stato “investito” da un Kitesurf lanciato a tutta velocità durante delle riprese fotografiche per lo sponsor di questa atleta che ha deciso di fermarsi sulla mia custodia fotografica mentre era davanti al mio viso.
Sono stato curato in una tribù di beduini da una brutta e profonda ferita alla gamba, con dentro i frammenti di un corallo duro tropicale, con una miscela di sabbia e cenere calda.
Ho viaggiato in Europa, Africa, America e Asia; ho incontrato e conosciuto persone dalle culture e tradizioni diverse dalle mie. Questi incontri hanno contribuito alla formazione della mia visione delle cose e del Mondo e anche condizionato la mia Fotografia e la mia percezione degli spazi intorno a me. Questi sono i Paesi che ho visitato finora, non quanti avrei voluto; ma ho ancora tempo davanti a me:
Se siete curiosi dei miei viaggi potete trovare parte delle mie foto sul mio sito, su Flickr, su Instagram e su Facebook, oltre che sulle banche immagini (Dreamstime, Getty Images, AdobeStock).
FINE SECONDA PARTE