La mia più grande passione: la fotografia subacquea
In questo settore e ambiente sono entrato quasi per caso; anche se il mare ha sempre occupato un posto importante nella mia vita: trascorrevo ore facendo snorkeling, prima, e pesca subacquea, poi, anche se in maniera molto amatoriale e da autodidatta; mai avrei pensato di indossare una bombola sulle spalle e di poter esplorare i fondali marini senza la preoccupazione di dover risalire a prendere aria.
La mia trafila è stata quella tipica di tutti coloro che praticano le immersioni con ARA, gli stessi problemi iniziali, le stesse paure, le stesse frustrazioni, le stesse soddisfazioni e felicità ogni volta che con gli occhi ammiravo ciò che si cela sotto la superficie del mare.
Ringrazio colui che mi ha insegnato tanto come subacqueo, Giorgio Chiappetta, e per essere stato capace di trasmettermi una passione immensa ma anche quella consapevolezza che deve accompagnare ogni subacqueo, dall’assemblaggio della propria attrezzatura, all’immersione e alla post immersione: insegnamenti che ho cercato di trasferire a coloro con i quali ho bagnato le pinne in qualità di Istruttore.
Col passare degli anni la voglia di fotografare sott’acqua diventò sempre più forte: acquistai una compatta usa e getta ma non essendone soddisfatto passai ad una compatta con uno scafandro, ma anche in questo caso i risultati non erano quelli desiderati. D’altronde fotografare sott’acqua è molto più difficile che sulla terraferma: la luce si comporta in maniera diversa; i soggetti si muovono in continuazione e anche il fotografo si muove insieme a loro.
Ma nonostante ciò non mi sono lasciato scoraggiare. Acquistai, come fotografo professionista, la prima fotocamera DSLR FullFrame (Kodak DCS): 14 megapixel, sensore senza filtro passa basso, doppio slot per card del tipo CF e SD, ecc.. Una bomba di tecnologia, precursore di tante moderne fotocamere. Non esisteva, però, uno scafandro per questa fotocamera. Venni a conoscenza di una piccola azienda italiana che realizza scafandri universali per videocamere e fotocamere; presi contatto con il titolare, fissammo un appuntamento ed eccomi nella zona industriale di Cervia. Nacque, così, il rapporto professionale e d’amicizia che da oltre 11 anni mi lega a questa azienda, Easydive: un rapporto forte e duraturo come forte e durature sono le custodie che il titolare, Fabio Benvenuti, realizza. Questa è la foto della prima custodia realizzata da Fabio e da me utilizzata…nonostante siano passati tanti anni è ancora perfettamente funzionante: basta infilare dentro la fotocamera, collegarla attraverso il cavo USB e il cavo di scatto ed eccola pronta a rispondere ai miei comandi in totale sicurezza e affidabilità.
Ho testato e utilizzato, nel corso di questi anni, quasi tutti i prodotti di Easydive che fossero compatibili con il mio lavoro: dalle custodie per Smartphone (Leo Smart e Diveshot) a quelle con fotocamere DSLR e Mirrorless (qui alcuni articoli e prove fatte), agli illuminatori e agli accessori. Non conosco i “segreti” di Fabio Benvenuti, ma conosco bene le sue creature al punto da utilizzarle senza mai avvertire limiti tecnici o tecnologici se non quelli derivanti da una scarsa conoscenza delle tecniche della fotografia. Forse molti di voi non sanno che con uno smartphone si possono ottenere gli stessi effetti che si otterrebbero con una fotocamera compatta e una costosa custodia.
Come fotografo e giornalista subacqueo ho testato molti prodotti seguendo sempre un criterio esclusivamente di valutazione tecnica, senza mai esprimere giudizi in merito. Tra questi: Flash SEA&SEA, INON (leggi i test), Lenti addizionali (leggi i test), Fotocamere DSLR e Mirrorless.
La mia attrezzatura di lavoro comprende una fotocamera Nikon D7500 a cui affianco una pletora di obiettivi: dal Tokina 10-17 (il fisheye che preferisco, in particolar modo nella CFWA), al 40mm Macro della Nikon, al classico e intramontabile 60mm Macro sempre Nikon, all’85mm Nikon, a una serie di vecchi obiettivi vintage che uso per la fotografia RRM (Reverse Ring Macro), ossia montandoli capovolti direttamente sul corpo della fotocamera o su un altro obiettivo, ai Tubi di Prolunga (utilizzati da pochi) per ottenere particolari ingrandimenti su soggetti molto piccoli. Non possono mancare le mie custodie subacquee: Leo3, LeoWi prodotte da Easydive e la Diveshot per lo smartphone prodotta da Carbonarm. I flash Sea&Sea YS-D2J e INON Z330 oltre ai vecchi, ma sempre versatili e affidabili, Nikon SB105.
Quando viaggio il mio problema è il bagaglio a mano, pur avendo le dimensioni richieste dalla maggior parte delle Compagnie aeree quello che sfora è sempre il peso dell’attrezzatura.
Non sono un grande fan dell’ultima scoperta tecnologica, essendo sempre stato convinto che la tecnologia deve essere proporzionata alla capacità di utilizzo e di produzione: d’altronde perché comprare una Ferrari se poi le prestazioni sono quelle di una Panda? Apparire più che essere.
FINE SESTA PARTE